È un mondo, quello di Vanessa, fatto soprattutto di bellezza. Che poi coincide con la sua passione più grande: “trasmettere la bellezza, condividerla”, mi confida.

Una passione talmente forte da portarla a farne la sua professione, formandosi per diventare guida turistica a Firenze – in modo da poter condividere la bellezza dell’arte con gli altri.

Un compito che Vanessa sente di avere su di sé con responsabilità, quando osserva che “a volte ci sono persone che ci passano davanti e non la vedono, l’arte. La mia ‘missione’ è fargliela notare e spiegare perché è bella e da dove nasca. Per me è incredibile l’arte, perché esce dalla mente e dal cuore delle persone, e questo incredibile miracolo, va fatto capire!”

E per far capire questo incredibile miracolo, Vanessa mi racconta di sfruttare una strategia particolare: “il teatro che ho fatto per tantissimi anni mi sta aiutando molto in questa mia missione, perché facendo teatro ed entrando nei personaggi si riesce ad acquisire un dono preziosissimo: l’empatia.”

E ce ne vuole, penso, di empatia, per comunicare a delle persone che non vedrai più, se non per la durata di un tour, il valore che sta racchiuso in ogni opera d’arte – oltre la bellezza “visibile” di per sé.

“Ci sono opere davanti a cui starei per ore”, mi confessa Vanessa, “ad esempio il David di Michelangelo mi crea un universo di sensazioni, quasi sempre mi commuovo. Studiare arte è anche conoscere tutti i retroscena delle creazioni e questo aggiunge un ulteriore carico emozionale. Un po’ come conoscere una persona nel profondo.”

Opere d’arte come persone. E i luoghi, invece? Ci sono luoghi che hanno uno spazio particolare, nel cuore di Vanessa?

“Ci sono due luoghi e con entrambi si può vedere Firenze nella sua splendida interezza. Uno è sulla prima collina fiorentina ed è San Miniato al Monte, dove oltre alla vista incredibile, c’è pure la chiesa millenaria di San Miniato, che è un vero e proprio gioiello. Altro luogo, più in alto, è Fiesole, un luogo che mi suscita tanta poesia.”