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Il castello delle meraviglie

Dato che le mie mura hanno accolto il fior fiore della nobiltà e, si narra, perfino l’imperatore Carlo Magno, dovrei mantenere un tono autorevole e distaccato, ma non sono così, non ci riesco.

Anzi, il mio desiderio più grande adesso è di ricevere il tuo aiuto e tornare a splendere come un tempo, ma andiamo per gradi.

La mia storia si perde nel tempo, nessuno ne conserva memoria. Nasco come fortezza medievale su una bella collina che domina il Valdarno. Fino alla fine del 1500, mi barcameno cambiando diversi proprietari, finché Ferdinando Ximens d’Aragona mi compra dalla famiglia Medici nel 1596. È lui che mi amplia e mi rafforza, facendomi diventare una bellissima villa castello.

Forse non ti ricordi di me per questo, quanto per quello che fece il mio più famoso possidente, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona. Ferdi, come lo chiamo io in amicizia, era un intellettuale, architetto, botanico, innamorato delle arti e attento collezionista. Nonostante le molte proprietà, volle fare di me uno dei maggiori esempi di architettura orientalista in Italia.

Infatti, dal 1853 iniziò a ristrutturare le mie 365 stanze seguendo lo stile arabo moresco e indiano, abbellendo mura e soffitti con stucchi, piastrelle e disegni, fino a farmi diventare bellissimo e pieno di colori.

Allo stesso tempo Ferdi curò anche le terre intorno a me, creando un parco botanico meraviglioso pieno di alberi esotici e indigeni: pensa che, nel periodo di maggiore splendore, contava 134 specie! Ancora oggi accoglie il più numeroso gruppo di sequoie giganti californiane, tutte sopra i 35 metri.

Negli anni sono diventato unico nel mio genere, tanto che nel dopoguerra hanno fatto di me un albergo di lusso, fino alla chiusura negli anni ’90.

Qui purtroppo inizia il mio travaglio: vengo messo all’asta e acquistato da una società che non mi ha voluto tanto bene, lasciandomi cadere in uno stato di vero abbandono.

Solo negli ultimi anni alcuni miei amici, nella memoria di Ferdi, hanno creato un comitato per la mia salvaguardia, pensando ai miei bisogni “da età matura”, e organizzando visite guidate per farmi conoscere a più persone possibili.

Sono stati talmente bravi, che sono stato inserito nella lista dei 7 luoghi culturali più in pericolo d’Europa, e sono sempre nei primi posti nei censimenti del FAI (Fondo per l’ambiente italiano).

Sono sicuro che ritornerò agli antichi fasti, e sarà un vero piacere guardare tutte le facce stupite che girano a naso all’insù per le mie stanze. Arrivederci, a presto!

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