Arrivare
Avrei voluto arrivare senza fare rumore
senza portare scompiglio
senza la consapevolezza dello sbaglio
senza il sogno e
con la pazienza
con labbra-bambine e
diamanti d’occhi
arrivare e afferrare, toccare
lingua calda d’amore che s’inerpica
sui tuoi monti e
svelare, trovare
un mormorio di nuvole
tra i tuoi capelli e
la certezza di essere adulti
la fermezza dei nomi
l’equilibrio saltato delle mani
sui corpi
cieli di sabbia che sgretola
sulle carni
ma sono arrivata e ho trovato
i gironi dei tuoi inferni
tu e lei
sui volti la tristezza dell’inverno
avere volti e non tristezze
avere inverni e non durezze
le malinconie lavarsele di dosso la sera
con docce fredde
nelle case sicure
stringersi addosso odori di cena e famiglia
quasi a porre fine al
calare del tramonto.
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