Il Molise non è una regione, è una vitamina. - Franco Arminio
Verusca Costenaro
Ho scoperto il Sud Italia.
A 51 anni. Ovvero: ho ri-scoperto il sud, dopo averlo frequentato da bambina e adolescente, grazie ai miei genitori che ci caricavano sulla Matra- Simca verde – il nostro “fuoristada da città” – nel cuore della notte, in direzione Puglia, Campania o Calabria, macinando chilometri e canzoni cantate ad alta voce per passare il tempo. Viaggi che duravano un giorno intero, o anche più, se prevedevano una tappa in centro Italia.
All’epoca, però non abbiamo esplorato regioni come il Molise o l’Abruzzo – che ho scoperto adesso. Devo ringraziare alcune amiche, oltre alla mia inestinguibile curiosità esplorativa, al desiderio di conoscere e imparare, che mi ha portata a mettermi in gioco di recente come “nomade digitale” – persona che si sposta ed esplora, portandosi con sé il suo lavoro da remoto, in forma di PC portatile, e poco altro.
È così che sono finita in Molise da nomade digitale, per un paio di settimane, grazie soprattutto a Silvia, amica molisana al 100%, che mi ha invitata a trascorrere un po’ di tempo – lavorativo ed esplorativo – a Larino.
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