Mai ferma
La storia di Francesca
Mai ferma…
Sì, non riesco a restare ferma, ma non fisicamente, bensì col pensiero.
Da quando ero piccola sono sempre stata una fucina d’idee, e la mia prima grande impresa fu organizzare con altri bambini, amici d’infanzia, uno spettacolo per i nostri genitori che da poco avevano fondato un’associazione culturale che si chiamava “La Rotonda”. Noi organizzammo la serata de “La Quadrata”, e fummo talmente carichi di iniziativa che convincemmo il sacerdote della parrocchia a metterci a disposizione il ciclostile per fare i volantini della serata, disegnati e scritti da noi… Che tempi, quelli!
A 15 anni scrissi la mia prima canzone, con il giusto impeto adolescenziale ruggente. Poi ne scrissi qualche altra, che anni dopo trovò posto in una audiocassetta casalinga registrata grazie a mio fratello, alla sua maestria e alla sua strumentazione da far invidia ad un vero e proprio studio di registrazione.
Poco più che ventenne, scrissi un racconto con cui partecipai ad un concorso e, arrivando terza, vinsi la mia prima macchina da scrivere, una “Lettera 35” che custodisco ancora con tanto amore.
Lo spazio alla creatività non l’ho mai sacrificato, mi ha sempre interessato tutto: lavorare il cuoio, il metallo, la lana e qualsiasi materiale mi ispirasse. Così come non mi sono risparmiata nemmeno esperienze teatrali o percorsi formativi da naso rosso.
Eppure, di nessuna di queste cose ne ho fatto una professione. Sono rimasti tutti ambiti di relax, valvole di sfogo o oasi di ricarica.
La testa, che ha comunque sempre inseguito nuove idee, ha spalancato la porta della mia vita professionale a risvolti inaspettati: laureata in arabo, quando sembrava ancora una cosa strana, ecco lì farsi strada nella mia mente una nuova possibilità, quella di occuparmi di insegnamento dell’italiano a stranieri e di creare un lavoro, allora inesistente nella mia città, “il facilitatore linguistico”. E come un tappeto che poi si srotola lentamente, un susseguirsi di altre idee creative inserirsi in pubblicazioni, per poi approdare sorprendentemente alla realizzazione di un piccolo sogno: la creazione di DAR, laboratorio di Didattica dell’Arabo in Ricerca. Ero riuscita a far dialogare tra loro due mondi che erano sempre stati separati: quello della glottodidattica con quello dell’insegnamento delle lingue del Vicino Oriente.
Eppure, oggi, dove pensate di trovarmi?… No, non sono nel mondo accademico, anche se c’ho messo il naso per un breve tempo, insegno ai bambini, luogo ideale per la creatività e studio, sì, ancora, non ho finito, ma stavolta mi sono piazzata dietro ad un microfono sulle note del jazz, con in tasca un libretto di un bel rosso, rosso conservatorio.
E in tutto questo… bevo pochissimo caffè, talvolta nemmeno una mezza tazzina, ma adoro da matti il suo profumo.
…
Francesca Della Puppa, la trovi qui:
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