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Ditelo con i colori

Haiku del mese

Il colore

sa mettere a proprio agio

l’animo delle persone.

Laura Imai Messina,

da Le vite nascoste dei colori 

Il mio bisogno di colori nasce assieme a me – da bambina.

Me ne rendo conto solo oggi, donna adulta, che quel bisogno non ha la stessa intensità in tutte le persone. Per me, questo bisogno di colori è da sempre qualcosa di fisico, come un dover far scorrere acqua fresca in gola il prima possibile dopo aver camminato per ore sotto il sole di agosto.

Il mio primo colore del cuore è stato il rosa.

No, non perché fosse il tipico colore delle bambine (lo è ancora?!?…). Mi piaceva la sua delicatezza. Il senso di pacatezza rispetto al furore del rosso – un senso che mi rasserenava, calmava i miei moti interiori ogni volta che si mettevano in subbuglio.

Il piacere per certi colori, ed i colori in generale, si accompagnava al piacere visivo per le illustrazioni dei libri. Da bambina non possedevo molti albi illustrati, ma quelli che avevo, li divoravo più volte al giorno, girando le pagine con cura, soffermandomi sulle illustrazioni, che mi riempivano di colori, come se mi immergessi ogni volta dentro un arcobaleno.

Io respiravo i colori. 

Ho appena finito di leggere un romanzo di Einaudi, Le vite nascoste dei colori, di Laura Imai Messina, dove i colori hanno un ruolo importante nella storia, nelle vite dei protagonisti.

È questo libro che mi ha portata a riflettere sul (mio) rapporto con i colori. Ho una sensibilità accesa verso i colori e le persone. Per esempio, quando conosco una persona, mi viene da associarla ad un colore, in maniera spontanea. Come quella volta in cui Giorgio è apparso sulla porta: era blu. Oppure Jessica si è confidata: era viola. 

Quel che mi viene da fare poi, è questo: regalo una pietra di quel colore alla persona: per Giorgio-blu, dei lapislazzuli, per Jessica-viola, una ametista. Un “piccolo dono di compagnia”. Che poi, i colori nelle persone talvolta cambiano: per dire, Giorgio è passato ad una fase verde (tormalina), e Jessica ad una rosa (quarzo rosa).

Ecco, amo circondarmi di colori – mi ricordano la vita che scorre forte, che si insinua negli angoli delle nostre storie, carica di energia e speranza. Vestiti, cuscini, coperte, moke per il caffè, piatti, sedie, tappetini, sciarpe – tutto sprigiona colore in casa mia.

Quando ho letto Le vite nascoste dei colori, mi sono commossa. Ho sentito una forte affinità con la protagonista, Mio, che ha un dono: riesce a cogliere, con gli occhi, ogni più piccola sfumatura di colore, a darle un nome. E anche lei (come me!) associa un colore ad ogni persona che incontra: “Ogni persona aveva un colore addosso” – si legge nel romanzo. Un tipo di sensibilità che Laura Imai Messina nel romanzo definisce un “benessere visivo“.

I colori sono potenti, per Mio – ma a me verrebbe da pensare, per noi tutti e tutte. Quando scegliamo un vestito o un accessorio. Il colore dell’auto. Fosse anche solo l’agenda per l’anno nuovo! Per non parlare delle copertine dei romanzi – uno dei primi motivi per cui talvolta mi attrae un romanzo, lo ammetto!

Mi viene allora voglia di augurare a noi tutti e tutte di riuscire ad allargare lo sguardo, tenerlo aperto sempre, sui colori del mondo, sulle sue sfumature. Per sentirci come Mio, che, narra il romanzo, “Quando era nel colore, si accendeva di una straordinaria passione“.

E tu, hai qualche colore in particolare che sa donarti gioia, accenderti le passioni? Puoi condividerlo in un post qui sotto! 🙂

Qui qualcosina su Laura Imai Messina:

https://www.lauraimaimessina.com/tag/intervista/

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